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sabato 6 ottobre 2018

Lo sketchbook della Nuova Zelanda, dopo 5 anni in mostra a Cuneo



Il 20-21 ottobre ho fatto una breve visita a Cuneo , per accompagnare il mio taccuino della -Nuova Zelanda- un viaggio fatto nel '12, con mio marito Fabio,in occasione dei nostri 50 anni. Ho incontrato con tanto piacere Tiziana Lerda, squisita amica e pittrice naturalista, che mi ha accompagnato per una Cuneo invasa dai visitatori della Festa del Marrone, e Cristina Girard, altra cara amica e bravissima pittrice naturalista, maestra e ispiratrice, di scoppiettante simpatia e intelligenza.
Dall'Isola del Nord scendendo a quella del Sud, appuntando incontri, visite, stupore, amarezza (da ambientalista),ed esperienze bellissime. Qui sotto le immagini, un estratto dalla rassegna stampa.
Condivido qui la sequenza del taccuino quasi al completo, uno scrigno (Te papa) di emozioni e ricordi.














"CuneoVualà è promossa e organizzata dalla Fondazione Peano con l’ideazione e la curatela di Ivana Mulatero. La rassegna, in collaborazione con l’Associazione Autori Diari di Viaggio di Ferrara e il Primo Liceo Artistico di Torino, presenta la continuità di un percorso di studio per una storia aggiornata del taccuino di viaggio disegnato in Italia attraverso l’approfondimento di alcune esemplari figure di viaggiatori/disegnatori, come è stato per l’edizione 2017 con la personale dedicata a Stefano Faravelli.
CuneoVualà presenta, inoltre, i taccuini realizzati dagli autori dei carnet invitati a realizzare e a esporre diari di viaggio, reali e immaginari, per un omaggio sull’importanza di comunicare l’incontro con paesaggi e personaggi remoti. Ci saranno, tra gli altri, Andrea Varca, Liuba Gabriele, Concetta Flore, Catia Sardella, Fausto Tormen, Walter Tesio, Antonella Stillone, MariaFrancesca Starrabba, Paolo Bernacca, Marco Rossignoli, Elena e Claudio Monaco, AnnaMaria Gianguzzo, Roberto, Roberta e Silvia Cariani, Elena Arrò, Bruno Pinoli,  Luca Marini, Valerie Aboulker, Donatella Peli."

lunedì 8 aprile 2013

Dall'Abel Tasman Park a Pancake rocks-NZ

Una pianta di New Zealand flax, sullo sfondo uno scoglio nell'Abel Tasman Park.
A plant of New Zealand flax, in the background an islet in the Abel Tasman Park.

Scendendo a sud si incontrano due laghi glaciali, il Rotoroa e il Rotoiti. La zona era stata completamente deforestata per la pastorizia. L'unico ranger del Parco , George Lyon, piantò tutti gli alberi su questa montagna , il Mount Robert.

Down south of Nelson we meet two glacial lakes, Rotoiti and Rotoroa. This area was completely barren due to farming, and a single ranger, George Lyon, planted all the forest that now covers Mount Robert.

I neozelandesi amano i ponti sospesi. Questo, molto stretto, è il più lungo: 110 metri, sulle acque smeraldine del fiume Buller.
Kiwis love swingbridges. This one, the longest, is 110 mt. and reaches over the emerald waters of the Buller river.

La mattina strappo un'ora per disegnare la biodiversità della foresta della West Coast, dove  cresce la splendida palma Nikau. Nel frattempo, un Weka  gironzola vicino a me, perfettamente mimetico con le piume come felci secche.
Next morning I snatch an hour to draw the plant biodiversity of the West <Coast forest, where elegant Te Nikau palm grows. Meanwhile a Weka walks by, perfectly camouflaged by its feathers just like dry fern leaves.

Le formazioni rocciose "a frittella" del Pancake Rocks Park ospitano colonie di sterne e gabbiani, tra gli sbuffi delle onde che si incanalano negli anfratti, ruggendo e spruzzando.
The Pancake rocks host colonies of terns and gulls, while the oceanic waves roar and blow in the narrow funnels and cracks.

mercoledì 27 marzo 2013

L'Isola del Sud, NZ- South Island, NZ



Colori carichi per queste splendide giornate di sole  novembrino con cui ci accoglie l'Isola del Sud, più disabitata e selvaggia. Una sosta ad Anakiwa, splendida baia (i residenti sono una ventina...) da cui parte il famoso Queen Charlotte Track che si snoda tra le coste e le falesie, in un anello che può essere percorso in vari giorni. Noi ne facciamo un pezzettino, sopra un mare turchese dove giocano i delfini e un marangone cerca di compiere l'impossibile: ingoiare un rombo largo tre volte i suo gozzo...


Colours in full chroma for these pages starting with the ferry crossing from the North to South Island, NZ, on a sunny November day. Pied oystercatchers and crowned spoonbills at Anakiwa bay, where the Queen Charlotte Track ends- or starts. Shimmering cerulean sea with a shoal of dolphins prancing in the  flat water; colourful stones and algae on the beaches. Last, a poor young pied shag exhausted by the effort to swallow a turbot he'd killed, large thrice his gut...I couldn't resist teasing him in a vignette.

martedì 5 febbraio 2013

wellington, new zealand



Wellington si distende sulle colline intorno alla baia, lungo una fossa tettonica. La cintura verde ha preservato una valle dove una diga creava la riserva d'acqua della città. In questa valle nasce Zealandia, un ambizioso progetto che vuole ricreare, in 500 (!)anni, la natura originaria, profondamente alterata dall'arrivo dell'uomo, circa 900 anni fa, e dalle specie "aliene".
Zealandia è interamente recintata e nessun mammifero può entrarvi. Al suo interno, gli uccelli nativi stanno ricreando popolazioni consistenti, che si spera potranno ricolonizzare i silenziosi boschi del Paese.
Nulla si può fare per tenere fuori storni, merli, passeri,merli indiani, e tutti i volatili che ,importati e ottimamente acclimatati, hanno trovato mangiatoie di melassa a tentarli!

Il bellissimo Museo Te Papa, "scrigno di tesori", moderno e avvolgente, ti porta a scoprire tanti aspetti della storia e cultura polinesiana, per non parlare delle sezioni di scienze naturali, storia delle genti in Nuova Zelanda,e la sezione per bambini. Siamo rimasti affascinati dalla bellezza e il mistero degli intagli polinesiani e dal profondo animismo che permea anche oggetti manufatti, dotati di un nome e di un potere.


Wellington lies on coast and hills overlooking the bay, along a tectonic fault. The green belt has preserved a valley where a dam created a water reservoir for the town. This valley was chosen for the creation of Zealandia, an ambitious project that intends to recreate, in 500 (!) years, the originary new Zealand forest ands fauna, deeply altered since the arrival of man, around 900 years ago, and of the alien species that he introduced.
Zealandia is completely fenced off and no mammal except man can penetrate it. Inside, native birds are reproducing successfully and hope is that when a substantial population is achieved, they will move out and recolonize the silent forests of the Country.
Nothing can be done to keep out blackbirds, sparrows, starlings minyahs and al the flying aliens that found themselves at home in NZ and appreciate the feeders!
The splendid Te Papa Museum "The treasure chest", modern and enveloping, brings you to discover many aspects of Polinesian culture and history, not to mention the sections on Natural History, the story of Kiwi people and the children's area. We stood fascinated by the mistery and beauty of Polynesian carvings and by the deep animism that is embedded manufacts, endowed of a name and of their own power.

venerdì 1 febbraio 2013

Sfogliando il taccuino di viaggio- Leafing through the sketchbook



Blue duck Farm, Whakahoro,North Island

majestic tree in Tongariro National Park

E' bellissimo rifare il viaggio in Nuova Zelanda attraverso le pagine del taccuino.
Tornano in mente le sensazioni, l'umidità, i canti degli uccelli,il sole, le tante novità e osservazioni.
Molti disegni sono stati finiti qui, e ancora tanti ce ne sarebbero da fare.
La selezione e l'impaginazione sono fasi talvolta crudeli- cosa lascio fuori? cosa valorizzo?...ma lo stesso discorso si pone quando si vuole raccontare ogni lunga storia per immagini.
Quando, dopo il viaggio in Namibia, avevo voluto dipingere e condividere la meraviglia della natura africana in una mostra, quello che poi sono riuscita a produrre è stato un quinto di ciò che avrei voluto.
Conta molto  la "densità" emozionale che si trasmette, più che la quantità.
Spero di potervi trasmettere, un po' per volta, i 23 giorni in questa giovane nazione ...sorprendente, bellissima e civilissima.

It's lovely to retrace the trip to New Zealand through the pages of my sketchbook. I recall  feelings, humidity, birdsong, sunshine, novelties and observations.
Many sketches have been ultimated at home, and many more should follow.
The phase of selection and lay-out can be critical: what do I leave out? what should I underline?... but the same happens every time you want to tell a story through pictures.
When, after the trip to Namibia, I'd decided to share my wonder of Africa with an exhibition, the outcome was a fifth of what I'd wanted to paint.
But more than the quantity, what counts is the emotional "density" that you convey.
I do hope to share with you, little by little, my 23 days spent in this young nation...surprising, beautiful and highly civilized. 

mercoledì 12 dicembre 2012

ritorno da Te Aotearoa-1

Arthus Pass, Isola del Sud

otaria al parcheggio di Kaikoura

Kea ad Arthur Pass

Pohutukawa, Christmas tree

Punakaiki pancake rocks

Il Kiwi alla night house dello zoo di Auckland
Te Aotearoa- la terra della grande nuvola bianca- è il nome dato dai primi scopritori polinesiani alla Nuova Zelanda. E la grande nuvola, bianca o grigia, ci ha accompagnato per buona parte del viaggio, in una primavera dai bruschi cambiamenti climatici- ma lo sapevamo- con piogge, sole (poco e ardente) venti antartici, e anche una grandinata.
Che dire? Il nostro viaggio fisico nel mito è concluso, ma la mente continua ad elaborare l'interessantissima realtà di quella terra isolata, ai nostri antipodi, tra contrasti culturali e naturali che lasciano molto da pensare.
Sbarcare ad Auckland, e sentire per primo il canto del merlo e del passero, é sconcertante. A questo non eravamo preparati, come non eravamo pronti a constatare che l'allevamento intensivo ha preteso il sacrificio di buona parte della straordinaria flora endemica, e della fauna connessa.
I Parchi nazionali lottano strenuamente per contenere i "pests", specie introdotte con totale incoscienza dai coloni e che stanno mettendo a rischio alberi secolari e specie endemiche.
Questa terra senza predatori, a parte la gigantesca aquila che predava i moa, estinta insieme ad essi in epoca  Maori (i quali sono sbarcati tra 800 e 1000 anni fa, appena) doveva essere un vero Eden, pieno di uccelli di cui molti inabili al volo, nutriti dai frutti degli alberi e dagli insetti.
Cook, che vi sbarcò nell'800, dovette gettare l'ancora al largo, per poter dormire, tanto intenso era il canto degli uccelli.
Introducendo ratti, gatti, cani,furetti, donnole, opossum, si è scritta la condanna per tante specie uniche al mondo. La metà non c'è più, grazie anche all'avidità europea per le novità "scientifiche" che ha portato nei musei tanti animali uccisi nel loro ambiente. E al disboscamento intensivo per trarre legname e pascoli dalla "Nuova terra del mare"...
La lotta é anche contro i pini della California ed altre piante alloctone, che inquinano la biodiversità originaria.
Questo sforzo nazionale va di pari passo con la trasformazione delle isole, "ripulite" dai predatori, in nurseries per far tornare a numeri sostenibili le specie più minacciate. La storia del recupero del New Zealand robin, da 5 esemplari superstiti agli attuali centinaia,fa ben sperare.

Il nostro viaggio si è concluso appena una settimana fa ma un incidente, per  fortuna non grave, a Fabio non mi permette di trovare il tempo di selezionare le immagini per il blog, per il momento. A tra un po', per i più curiosi un pugno di foto a caso...o quasi.

martedì 6 novembre 2012

Si va agli antipodi! Going down under!



tui e waratah- acquerello

Si parte! dopo lunga preparazione e stressanti problemi dell'ultimo momento, con la nostra cagnolina operata d'urgenza il 1 novembre per blocco intestinale, ma per fortuna già in ripresa...andiamo a coronare il nostro sogno di visitare la Nuova Zelanda e riabbracciare la mia "sorella maggiore" Nina, che non vedo da 31 anni. Festeggiamo, io e Fabio, i nostri 50 anni- lui Scorpione , io Sagittario - e saremo sempre in movimento tranne due pause un po' più lunghe . Non prometto post "in progress" sul blog, nè aggiornamenti su FB, ma chissà. Pioggia permettendo, disegneremo e faremo foto, più possibile. Augurateci buon viaggio e sole...rientriamo il 4 dicembre.

We're leaving at last! After a long preparation and stressing last minute problems, with our dog operated in emergency but now thankfully recovered...we're going to make our dream of visiting New Zealand come true. I'm longing to hug my "elder sister" Nina, wom I haven't seen for 31 years, and we'll celebrate, Fabio and I, our turning 50- he's Scorpio, I'm Sagittarius- at the other side  of the Planet. We'll be moving all the time except for a couple of longer stays, so I can't promise updates on the blog or Facebook but who knows...
If the weatther is good, we'll draw and paint and take pictures as much as possible. Wish us bon voyage and sun, please! We'll be back on Dec. 4th.