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giovedì 27 giugno 2013

Ritorno al sumi-e Back to sumi-e

Ieri ho potuto finalmente tornare a lezione di Sumi-e dal maestro Massimo Gobbi, dopo tre mesi di assenza, dovuta alla coincidenza del mio corso di acquerello con il suo... Mi aspettavo un disastro, anche se ero decisa a rimanere rilassata e godermi il procedimento, ma il soggetto stavolta mi era già familiare e lo avevo disegnato varie volte. Il che sta a dimostrare ancora una volta, che il conoscere il proprio soggetto è la chiave per poterlo rendere in modo vivace.
L'ultimo, mi ha chiesto di farlo velocemente, "meno carino", dandomi la carta di fibra giapponese che assorbe e restituisce aloni e sfumature imprevedibili.







Il terzo e il quarto sono stati eseguiti senza guardare i tralci, velocemente.

At last, after three months of interruption, I was able to go back to  a Sumi-e class. I thought it would be a disaster but I was determined to be relaxed and just enjoy it. The subject this time was so familiar that I had no difficulty in "getting into" it and, in the last two paintings, paint without looking at the grapes at all. Sumi is so relaxing! The last painting I was asked to do it "less nicey" and very quickly. The paper in this case was japanese fiber, absorbent and unpredictable (for me!)

venerdì 20 luglio 2012

Sumi-e della roccia del lanario-Sumi-e of the lanner's rock

Nell'Oasi di Bosco Rocconi, l'osservatorio affaccia su una bellissima guglia di roccia calcarea, che ho schizzato sul taccuino a giugno. Un tempo ci nidificava il lanario, ma ora ha preso il suo posto il pellegrino. Nel pensare a come dipingerla, mi è venuta voglia di usare il caro sumi-e, che da molto tempo non praticavo.
Passato un pomeriggio a sporcare carta e ricordarmi l'uso di china e pennellone a pelo lungo, l'altro ieri ho fatto qualche progresso. Non ho la presunzione di chiamarli dei lavori riusciti, ma hanno quell'atmosfera evocativa che cercavo.

At the WWF sancuary of Bosco Rocconi, the observatory look-out is on a beautiful rock that used to be the lanner's nesting site, now taken over by peregrines. Thinking of how to paint it for the exhibition, I felt that dear old Sumi-e would be the perfect language for it. I spent an afternoon warming up and wasting paper, and the next day I produced these works. The result is modest, but they convey that evocative feeling that I wished to create.

venerdì 8 aprile 2011

Ultimo Sumi-e per un po'. Last Sumi-e, for a while.

Sono andata all'ultimo corso di Sumi-e, che per ora sospendo per risparmiare soldi per un viaggione...


Alle prime ho fatto bambù sulla solita carta da giornale, un rametto secco dal vero, poi un foglio "come se stessi in un bosco di bambù" che è venuto tipo carta da parati. Poi ho fatto la prova su una striscia di carta di Fabriano che mi avevano regalato, ma non era molto adatta.
E infine...la carta giapponese! Un altro mondo. Lenta, dolce, soffusa, trasparente...ho giocato con i fiori sul tavolo, garofani e ranuncoli, ognuno esplorato in modo diverso. Su quella carta l'inchiostro parla una lingua sua, ti permette tutto, a prescindere dai pennelli. L'ultimo lavoro era un ramo pieno di piccoli fiori gialli; ho sfruttato  il pennello piuttosto malridotto per suggerire la morbidezza dei petali, e lo scuro per dare solidità ai rami.





Mi dispiace molto dovermi fermare, ma credo di aver cominciato a introiettare questa raffinata tecnica.

I have attended the last -for-a-while class of Sumi-e. I must save my pennies for a great trip in July. At first it was bamboo again , on the same rubbishy paper , then on a long strip that was given to me and wasn't very apt. But then...I was given some Japanese paper to work on . Oh wow what a difference!
So soft, slow to dry, sensitive, it speaks a language of its own with the ink. The studies of flowers are all experimental , dry on wet, wet on wet, and as by magic each one has a different character but its still that flower. I'm sorry to interrupt just at this turning point, but I think I have grabbed the basics of this refined technique- and philosophy.

sabato 12 marzo 2011

Crisantemi per il Giappone- Chrisantemums for Japan

In Italia i Crisantemi, che fioriscono in autunno, sono i fiori dei morti. Oggi ho fatto la seconda lezione di Sumi-e e il soggetto da dipingere erano loro, in Giappone hanno una simbologia diversa e sono uno dei temi della loro pittura. Mi viene  spontaneo perciò dedicare quasti miseri tentativi a loro, i morti Giapponesi, spazzati via da un singhiozzo del nostro pianeta.

In Italy chrisantemums are the flowers for the dead, since they bloom in autumn, in coincidence with the festivity of Ognissanti, traditionally the day when everybody visits their dead at the cemetery. Today I had my second lesson of Sumi-e and these flowers were the model, being one of the themes in Japanese painting.
I feel like dedicating these miserable attempts to the Japanese dead, brushed away by a sob of our planet.

sabato 22 gennaio 2011

NUOVA ESPERIENZA:SUMI-E. A NEW EXPERIENCE: SUMI-E



 Stamattina, grazie a Carlo, ho partecipato a un corso di Sumi-e, la tecnica pittorica giapponese basata sui pennelli calligrafici e sul nero di china. L'uso del pennello e la sua struttura sono totalmente diversi dai nostri (per esempio lo si usa spesso di piatto, pigiandolo, o con la unta sfrangiata); e anche la preparazione ad ogni pennellata. Il docente ci ha messo a nostro agio, e  intervenendo per mostrarci come fare, ci ha seguiti dal primo passo fino alla raffigurazione di alcuni soggetti vegetali.
I fogli sono 43x65 cm.


primi passi-first steps
 This morning I attended a seminary on Sumi-e, a japanese painting technique that uses only black ink. The use of the brush and its nature are totally different from our watercolour brushes (for instance you use it flatttened out, or with a fuzzed point), and also the preparation to each stroke. The teacher was very relaxed and helped us from step one, the first attempts to value the amount of water versus ink in the brush, then the first straight strokes in all directions, ending after a few hours in painting bamboo and other models of plants. The sheets of paper are 65x43 cm.


secondo passo-second step
Questa pianta simile a un ciuffo d'erba mi ha insegnato che in Sumi-e, il primo piano è sempre molto scuro, e gli elementi più lontani sono chiari, come nella nebbia. Inoltre, bisogna scordarsi i valori reali dei toni, e perfino le forme, e trasmettere solo la vivacità e l'energia della pianta.

This plant, that looks like a clump of grass, taught me that in Sumi-e, the foreground elements are the darkest, and that the background ones fade out as if in fog. Moreover, you must forget about real tonal values, and even shapes, and try to convey the vivacity and energy of the plant.

 Ho dipinto le canne perchè le conosco bene, e il mio cervello le ha confuse con il bambù, che è molto diverso! Non è stata una figura brillante...Naturalmente non c'era il modello...

I painted canes, because I know them pretty well and my brain mistook them for bamboo!
Not very bright of me... Naturally we didn't have the model...


 Ed ecco il bambù. And here is bamboo.


Ed un carciofo! and an artichoke!

Questa esperienza mi è piaciuta molto e spero di ripeterla alla prossima occasione, tra un mesetto.
La sede è Versoriente http://www.versoriente.net/, a Roma, a Vicolo Cellini 17.